Piacenza.
Una lite condominale tra due italiane e il loro vicino di casa marocchino finisce in un processo per istigazione all’odio razziale.
Mercoledì 9 ottobre il rinvio a giudizio da parte del gip Fiammetta Modica nei confronti di un trentenne nordafricano che vive in un palazzo popolare.
Due donne lo hanno denunciato per una serie di episodi: si è partiti con
un barbecue molesto nello spazio comune dell’edificio, passando per
vari insulti e arrivando al disturbo dei figli dello straniero alla
quiete delle vicine. Almeno stando alla denuncia delle donne.
Le quali, però, a loro volta sono state querelate dall’uomo
per danneggiamento, ingiurie e minacce aggravate dall’istigazione
all’odio razziale. In un caso, una delle due avrebbe addirittura detto
alla figlia 12enne dello straniero “attenta a quello che fai perché ti
mandiamo a raggiungere tuo papà”, con riferimento al fatto che al tempo
si trovava in un centro di accoglienza permanente, da cui poi uscì.
La Legge Mancino è anticostituzionale perché in contrasto con l’art. 21 della Costituzione che garantisce libertà di espressione ai cittadini. Nel 1974, negli anni del terrorismo comunista, la Corte Costituzionale dichiarò illegittimo l’art. 415 del Codice penale nella parte in cui prevedeva come reato l’istigazione all’odio tra le classi sociali. La motivazione in quel caso era proprio l’art. 21 della Costituzione: due pesi, due misure…
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https://www.liberta.it/news/cronaca/2019/10/09/denunciano-un-coinquilino-e-finiscono-per-essere-querelate-in-tribunale-un-caso-di-stalking-condominiale/
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