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Il 2 agosto il
revisionista tedesco Gerd Ittner ci ha segnalato un verdetto emesso
il 28 luglio dal tribunale di Norimberga nei confronti di un
revisionista, il dr. Johannes Lerle, dottore in teologia, che ha già
fatto in passato un anno di prigione per contestazione dell'Olocausto
(vedi il nostro messaggio del 18 giugno 2007 intitolato “Ancora due
tedeschi perseguitati”). Il dr. Johannes Lerle è condannato a 6
mesi di prigione senza condizionale per aver distribuito dei
volantini che negano l'esistenza di camere a gas a … Dachau!!
Se quest'assenza di camere a gas a Dachau è conosciuta ufficialmente dal 1960 (vedi l'articolo di “Die Zeit” del 19 agosto 1960 intitolato “Keine Vergazung in Dachau – nessuna gasazione a Dachau – firmato dal direttore dell'Istituto di storia contemporanea di Monaco dell'epoca, Martin Broszat), i giudici di Norimberga non ne hanno voluto sapere.
Se quest'assenza di camere a gas a Dachau è conosciuta ufficialmente dal 1960 (vedi l'articolo di “Die Zeit” del 19 agosto 1960 intitolato “Keine Vergazung in Dachau – nessuna gasazione a Dachau – firmato dal direttore dell'Istituto di storia contemporanea di Monaco dell'epoca, Martin Broszat), i giudici di Norimberga non ne hanno voluto sapere.
Ma l'affare sarà
giudicato di nuovo in appello.
Nell'emettere il suo
verdetto, il giudice ha fatto un lapsus significativo: rivolgendosi
al dr. Lerle l'ha chiamato “signor Galileo”!
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