Busto Arisizio (MI).
Montare sul camion del proprio esercizio commerciale un manifesto pubblicitario con due cartelli “a vela”, con la scritta «clandestino uccide tre italiani a picconate - pena di morte subito!»,
il tutto corredato con una testa nera mozzata da una ghigliottina che
gronda sangue non giustifica la condanna per odio razziale (LEGGE MANCINO).
Perché nel
caso specifico prevale l’accusa per un fatto concreto. La Corte di
cassazione, con la sentenza 1602, ha annullato con rinvio, la sentenza
con la quale la corte d’Appello aveva condannato i due imputati, O.
Rosa e M. Rosa, padre e figlio.
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