Stoccolma,
7 gen – Tomas Aberg è quello che potremmo tranquillamente chiamare “il re dei segnalatori di Facebook”. Svedese, capo di Näthatsgranskaren, un ente che monitora i discorsi di incitamento all’odio (o hate speech), ha annunciato di essere riuscito a denunciare e far condannare per questo reato quasi 150 persone in due anni – in
maggioranza individui sopra i 50 anni. Lo ha annunciato lo stesso Aberg
su Twitter. Näthatsgranskaren è sovvenzionato dallo stato e
letteralmente fa arrestare i pensionati su Facebook che, tra un
“buongiornissimo caffè” e l’altro, commentano in modo negativo le tristemente note politiche migratorie della Svezia. Le imputate sono spesso donne, ree di aver criticato le notizie di stupri di gruppo con toni un po’ troppo sopra le righe.
In due anni, l’ente ha “istruito e collaborato con il Consiglio di
Europa sulle modalità di riconoscimento e prevenzione dei discorsi di
incitamento all’odio”, come ha dichiarato Aberg. Fino ad ora la MUCF (Agenzia Svedese per la Gioventù e la Società Civile), famosa
per finanziare con le tasse degli svedesi delle organizzazioni di
estrema sinistra, ha fino ad ora versato 150mila euro per contribuire al
monitoraggio dell’hate speech sui social media. E in definitiva, per pagare lo stipendio ad Aberg.
Per il suo impegno contro i discorsi di incitamento all’odio la
primavera scorsa Aberg è stato nominato “Eroe svedese” da uno dei più
importanti quotidiani del paese, Aftonbladet; ma il titolo gli è stato ritirato quando si è scoperto che aveva torturato i suoi animali fino ad ammazzarli. L’uomo,
che in passato era solito trascorrere lunghi periodi in Africa a caccia
di animali rari, è stato indagato per crudeltà sugli animali ma è
riuscito a evitare una condanna con una scappatoia legale.
https://www.ilprimatonazionale.it/esteri/svezia-segnalatore-facebook-arrestare-cittadini-anti-immigrazione-100285/
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