domenica 2 ottobre 2016

Bologna, litiga col vicino. A processo x Legge Mancino.

Bologna. Una lite tra vicini di casa, protagonisti un tecnico veterinario italiano e un professionista di origini israeliane, è finita in tribunale.  Il veterinario dovrà difendersi dall’accusa di aver rivolto al professionista minacce razziste. Il processo, alle battute iniziali, nasce da una querela presentata in Questura il 22 aprile 2013 dal professionista, costituitosi parte civile con l’avvocato Alessandro Gamberini. Denunciò un’aperta ostilità da parte del vicino, che inizialmente lo offendeva in quanto `arabo´, invitandolo a tornarsene a casa propria. Poi, una volta scoperto che era israeliano, avrebbe cambiato il bersaglio degli insulti, indirizzandoli contro gli ebrei.

I due abitavano in campagna, avevano un pezzo di strada in comune e il professionista ha raccontato in particolare un episodio del 21 aprile, quando l’altro fermò la macchina e gli venne incontro, mentre stava rientrando. Lo avrebbe affrontato e ricoperto di insulti anche razzisti, con minacce di morte, accusandolo di aver preso a calci i suoi cani il giorno prima, mentre lui sostiene di essere stato aggredito dagli animali.
L’indagine si è conclusa con un decreto penale di condanna per minacce aggravate e ingiuria per il tecnico, che si è opposto ed è partito il dibattimento. Il pubblico ministero in udienza ha contestato anche l’aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico razziale o religioso, prevista dalla legge Mancino. Ora rischia 6 anni di carcere.

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