Definì ebreo il collega. Avvocato finisce a processo
Trieste.
25 novembre 2013, aula del
Tribunale di Trieste, l'avvocato Giuseppe Turco riferendosi al collega Alberto Kostoris pronuncia le
seguenti frasi, «L’ebreo non ha firmato la querela» e «L’ebreo dice, in quella querela, che è orgoglioso di essere ebreo». Il giudice Nicoli chiede spiegazioni. Turco replica
sostenendo di non trovare nulla di strano nelle proprie affermazioni: C'è chi è ebreo e chi è slovacco... E poi, riferendosi a Kostoris, parla di «ebreo querelante». Turco era intervenuto in Tribunale per un altro processo come
difensore di Paolo Polidori, capogruppo provinciale
della Lega nord, accusato di avere violato la legge mancino. Polidori era finito a processo dopo un esposto-denuncia, firmato dall’avvocato Kostoris in qualità di legale della Comunità
ebraica, in cui si contestava una dichiarazione pubblica pronunciata il 15
aprile 2012 all’hotel Savoia Excelsior durante il congresso del partito: «Il presidente del Consiglio Mario Monti e il governo in carica sono
espressioni del potere giudaico-massone» La
Comunità ebraica non gradisce. Ma il 17
aprile Paolo Polidori, anziché scusarsi per le proprie asserzioni,
replicava alle critiche della Comunità ebraica e ribadiva
consapevolmente che il potere finanziario mondiale è in mano a un
sistema giudaico-massone. Da qui l'esposto-denuncia. Con il rinvio a
giudizio su richiesta del pm Antonio Miggiani.
La vicenda giudiziaria di Polidori alla fine si è chiusa (dopo la
revoca del mandato all’avvocato Turco) con un patteggiamento: una pena
di duemila euro. E le scuse alla Comunità ebraica.
Inizia invece il calvario per Turco, che da avvocato difensore si ritrova imputato e per lo stesso reato del suo cliente. A disporre l’udienza
davanti al Tribunale collegiale, 3 maggio 2015, è stato il gip
Guido Patriarchi che ha accolto le richieste del pm Federico Frezza.
Accusa: istigazione all’odio razziale e diffusione di idee sulla superiorità razziale.
L'avvocato Turco è difeso dall’avvocato Edoardo Longo.
Parte offesa l’avvocato Alberto Kostoris, assistito dall'avvocato Piero Fornasaro de’ Manzini.
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