TERAMO - 
Invitava ad una mobilitazione 
contro i migranti ospitati in un centro di prima accoglienza di Roseto 
degli Abruzzi (Teramo).
L’iniziativa non era sfuggita agli organi di informazione.
Vent'anni, studente universitario, si è giustificato con gli agenti 
della Digos, che sono risaliti al suo nominativo tramite immediati 
accertamenti anche telematici, dicendo che la sua posizione scaturiva 
dalla tentata aggressione di un migrante in danno di una ragazza del 
posto, notizia circolata nei giorni scorsi ma risultata assolutamente 
non veritiera da attività di indagine delle forze di polizia.
Seppur definita dallo stesso una “goliardata”, il giovane dovrà 
rispondere ai sensi della legge Mancino di istigazione alla violenza per
 motivi razziali e procurato allarme.
 
La Legge Mancino è anticostituzionale perché in contrasto con l’art. 21 della Costituzione che garantisce libertà di espressione ai cittadini. Nel 1974, negli anni del terrorismo comunista, la Corte Costituzionale dichiarò illegittimo l’art. 415 del Codice penale nella parte in cui prevedeva come reato l’istigazione all’odio tra le classi sociali. La motivazione in quel caso era proprio l’art. 21 della Costituzione: due pesi, due misure…
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