giovedì 21 maggio 2020

21 maggio 1998: operazione thor

21 maggio 1998. La Digos di Roma denuncia 150 persone, ne arresta 9,
compie 90 perquisizioni.
Reato ? La solita Lg Mancino.
Riporto qui un pezzo scritto da Massimo Fini sulla vicenda.


I fatti sono i seguenti. Nei giorni scorsi la Procura di Roma, nelle persone dei sostituti Jonta, Saviotti e Salvi, ha emesso nove ordini di cattura nei confronti di otto Hammerskin (media degli arrestati  17 anni), una fazione dei maggiormente noti Naziskin, e di un più maturo esponente della destra extraparlamentare, Roberto Fiore, 39 anni, latitante a Londra. Sono gli esiti di un'inchiesta poliziesco-giudiziaria iniziata un paio di anni fa, denominata «operazione Thor», che portò ad una serie di perquisizioni in tutta Italia nelle sedi e nella casa degli Hammerskin durante la quale non fu trovata alcuna arma ma vennero rinvenuti in abbondanza giubbotti «bomber», stivali anfibi e volantini fra cui il pericoloso deca- logo di questa setta che così recita: «Divieto di Bestemmia/Frequenza obbligatoria alle riunioni/Comportamento esemplare/Lealtà e fratellanza, fiducia verso i Camerati/Il valore più importante che ci hanno insegnato i Padri è il donarsi/Solidarietà nei momenti difficili/La donna è importante e degna di rispetto in quanto madre dei nostri figli/La Fede nel tradizionalismo cattolico unisce secondo il motto Dio, Patria e famiglia». Per queste baggianate è scattato l'arresto in base alla «legge Mancino» che vieta ogni attività discriminatoria, anche solo verbale, verso qualsiasi razza e religione. Evidentemente, i Pubblici ministeri romani hanno ritenuto di rinvenire questa attività discriminatoria nel complesso dell' ideologia e degli atteggiamenti degli Hammerskin anche perché sullo sfondo, pur se non direttamente addebitati agli esponenti di questo gruppo, ci sono due pestaggi a immigrati e la profanazione di un cimitero. Gli Hammerskin sono stati dunque accusati e messi agli arresti per aver espresso delle mere opinioni. Lo ha ammesso lo stesso dirigente della Digos, Domenico Vulpiani, che ha condotto l'«operazione Thor» il quale ha affermato alla Tv: «Li abbiamo fermati alla fase delle dichiarazioni». Ciò è stato possibile grazie alla legge Mancino che configura reati d'opinione. Ora, in un sistema democratico la «legge Mancino» sarebbe fuorilegge. La democrazia infatti, a differenza della dittatura, non è un'ideologia ma un metodo in cui tutte, dico tutte, le manifestazioni del pensiero, per aberranti che possano apparire alla «communis opinio», sono legittime e hanno diritto di cittadinanza, purché non vengano fatte valere con la violenza. Il discrimine non sta dunque, e appunto nell' ideologia, che può essere una qualunque, ma nel metodo. Se io voglio vestirmi da nazi, tatuarmi delle svastiche, raparmi i capelli a zero, dichiararmi antisemita, antinero, antibianco, antikhomeinista, khomeinista, fascista, nazionalsocialista, stalinista, seguace di Poi Pot, fan delle rune e delle croci celtiche, ho diritto di farlo. Sono cazzi esclusivamente miei. Purtroppo la nostra cosiddetta democrazia si avvale di un codice pieno zeppo di norme liberticide (si pensi solo alla legge Scelba che vieta la ricostituzione del Partito fascista) cui col tempo sene sono aggiunte altre ancora più gravi, come la «Mancino», che consentono qualsiasi arbitrio. Si può anche osservare che mentre durante la Prima Repubblica i democristiani erano stati sufficientemente cauti e intelligenti da far sì che le leggi liberticide restassero lettera morta ora, in  era Pds, tali leggi cominciano ad essere utilizzate a tappeto. Il lupo totalitario perde il pelo ma non il vizio. Quasi tutte le incriminazioni di Bossi e dei suoi leghisti riguardano tipici reati di opinione come quelli, ridicoli, dell' «oltraggio alla bandiera» e dell'  aver «depresso il sentimento nazionale» (ed invece, in un regime democratico, io devo poter dire che i mio Paese mi fa schifo e che sputo sulla sua bandiera). In ogni caso l'inchiesta sugli Hammerskin e il mandato d arresto per nove persone che non hanno espresso che delle opinioni dovrebbero essere miele perle api «garantiste» in servizio permanente effettivo. E invece dai Pera, dagli Sgarbi, dalle Maiolo, dai Ferrara non è venuto nemmeno un vagito Anzi il Giornale ha rifiutato una pubblicazione a pagamento in cui i rappresentanti degli Hammerskin, sia pur con toni molto moderati, accusavano la magistratura di prestarsi al giro della sinistra governante che vuole eliminare dalla faccia della terra tutti gli oppositori e tutti coloro che sono portatori di idee contrarie alle sue. La stupefacente risposta dei vertici del Giornale è stata: che «non si possono muovere accuse di tale gravità alla magistratura». Stupefacente, perché son cinque anni che il Giornale urla a squarciagola proprio queste stesse, stessissime, accuse. Già; ma gli Hammerskin non fan parte del giro degli «eccellenti» e dei «Vip» della delinquenza, non hanno denaro a strafottere, collegi di avvocati e media che li difendano: Son degli isolati e dei marginali cui si può fare tutto ciò che si vuole.  Ma in una democrazia sono proprio le minoranze più minoranze che vanno più tutelate. Peccato che in questa nostra bella Italia scopertasi improvvisamente tutta liberale, liberista e libertaria si sia dimenticato il credo di uno dei padri della democrazia liberale, quel Voltaire che ha detto: «Non sono d'accordo con le tue opinioni, ma lotterò fino alla morte per difendere il tuo diritto ad esprimerle». Qui da noi si difendono le opinioni (e anche qualcos'altro) solo di quelli che hanno quattrini. Fa più chic. È il «Vipgarantismo».

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