TORINO.
rinviato a giudizio il sessantenne
che nel novembre del 2017, su un autobus della linea 63 a Torino, indirizzò degli insulti razzisti a
una quindicenne di colore.
Il processo si aprirà nell'ottobre del 2019. L'uomo, un anziano senza fissa dimora rintracciato qualche giorno dopo
i fatti dai carabinieri, rivolse all'adolescente, una promessa del
basket che gioca con una squadra giovanile torinese, frasi come "è
inutile che vai a scuola, tanto finirai sulla strada come tutte le
altre".
Ora dovrà rispondere della violazione di una legge del 1975 che punisce
chi propaganda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o
etnico. La studentessa aveva 15 anni; la mamma è italiana e il padre è
originario di un Paese africano. L'accusa è sostenuta dal pm Eugenia
Ghi..
Immaginate il contrario: un nero che insulta un bianco e finisce a processo per odio razziale. Immaginate.
La Legge Mancino è anticostituzionale perché in contrasto con l’art. 21 della Costituzione che garantisce libertà di espressione ai cittadini. Nel 1974, negli anni del terrorismo comunista, la Corte Costituzionale dichiarò illegittimo l’art. 415 del Codice penale nella parte in cui prevedeva come reato l’istigazione all’odio tra le classi sociali. La motivazione in quel caso era proprio l’art. 21 della Costituzione: due pesi, due misure…
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https://torino.repubblica.it/cronaca/2018/10/19/news/insulto_una_ragazzina_di_colore_sul_bus_a_giudizio_per_odio_razziale-209414620/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P16-S1.6-T2
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