TRIESTE.
L’aver pubblicato su Facebook un post con
commenti discriminatori di natura etnica è costato a un giovane
triestino una condanna a otto mesi in primo grado, senza la concessione
della condizionale. Nel 2016 era stato denunciato da una
persona italiana, triestina anche lei, che nulla aveva a che fare con
l’autore del post. Questa si era imbattuta per caso due anni fa nella
lettura di un post in un gruppo su Fb dove venivano riportati messaggi
coloriti contro la minoranza slovena e i maghrebini. Da cui era
scaturita una serie di consensi che aveva allargato sempre più la platea
inferocita contro persone di etnia differente da quella italiana. Presa
dalla rabbia per aver visto pubblicati simili testi sul web, quella
persona era andata direttamente in Procura a segnalare il fatto. Da lì
erano partite le indagini che ieri hanno portato alla sentenza in primo
grado.
La Legge Mancino è anticostituzionale perché in contrasto con l’art. 21 della Costituzione che garantisce libertà di espressione ai cittadini. Nel 1974, negli anni del terrorismo comunista, la Corte Costituzionale dichiarò illegittimo l’art. 415 del Codice penale nella parte in cui prevedeva come reato l’istigazione all’odio tra le classi sociali. La motivazione in quel caso era proprio l’art. 21 della Costituzione: due pesi, due misure…
http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2018/06/12/news/razzismo-sul-web-condannato-a-otto-mesi-a-trieste-1.16955179
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