Montesilvano
Marco Forconi,, animatore
del comitato Riprendiamoci Montesilvano è accusato di istigazione
all'odio razziale, violenza privata, manifestazione non autorizzata.
Una
inchiesta aperta nei suoi confronti dopo la manifestazione di protesta
organizzata dal comitato Riprendiamoci Montesilvano alla quale
parteciparono 200 persone guidate da Forconi come ci racconta, con un
interessante articolo, il quotidiano Il Centro.
Articolo che riportiamo per intero.
Istigazione all'odio razziale, violenza privata, manifestazione non
autorizzata. Accuse pesanti piovono a poco di due mesi dalla protesta
inscenata dal comitato #RiprendiamociMontesilvano per dire no
all'abusivismo e alla illegalità. Una manifestazione contro il degrado
urbano che vede tra gli indagati Marco Forconi, oggi nelle file del
partito Fratelli d'Italia con un recente passato in Forza Nuova. È stato
lo stesso Forconi a parlare dell'inchiesta aperta dalla magistratura
pescarese sui fatti che quel giorno hanno segnato un nuovo capitolo
della tensione sociale, da mesi in atto in città, tra comunità di
immigrati e cittadini che ritengono di dover opporsi, anche con
atteggiamenti duri e intransigenti, a quello che definiscono un
incontrollabile degrado urbano e sociale. Forconi non si nasconde. Con
un messaggio sul suo profilo facebook, ha annunciato ieri di essere nel
mirino della procura per quel che è accaduto il 2 luglio. La protesta
contro i bivacchi, autorizzata solo per la zona del retropineta, ha
avuto poi un epilogo sulla spiaggia di Montesilvano. E qui, se non
fossero intervenute le forze dell'ordine, si sarebbe andati certamente
allo scontro fisico con un gruppo di senegalesi che bivaccava
sull'arenile. Circa 200 persone, in parte residenti a Villa Verrocchio,
hanno partecipato e sfilato sulla riviera dietro allo striscione "Basta
abusivismo, Basta illegalità". In testa al corteo, Marco Forconi. Che
ora è sotto inchiesta per reati gravi, tenuto conto anche del suo
passato di militante della destra estrema. «So di essere indagato» dice
il portavoce del movimento civico, «ma non so se nell'inchiesta figurino
altre persone, perché non sono stato ancora ufficialmente informato
dalla magistratura sulle contestazioni che mi vengono rivolte. Non nego»
prosegue l'artefice del movimento #RiprendiamociMontesilvano «la mia
intrangenza. Io penso che se degrado c'è, questo deve essere bonificato.
Ma
nella manifestazione di quel giorno non credo di aver commesso reati.
Cosa farò adesso? Alla fine delle indagini preliminari, tra sei mesi,
depositerò una memoria difensiva». La contestazione riguarderebbe il
momento della protesta in cui il corteo è sceso in spiaggia, in una zona
non autorizzata, per contestare la presenza dei bivacchi dei senegalesi
sull'arenile. Gruppi di quella comunità che qualche settimana prima era
stata sfrattata con l'intervento delle forze dell'ordine dal ghetto di
via Ariosto. Sull'arenile c'è stato il momento di più forte tensione.
Qui si è sfiorato lo scontro. «Abbiamo detto ai senegalesi di andare
via» dice Forconi, «perché stavano sporcando la spiaggia con i loro
bivacchi
. Parole dure. Che hanno alimentato una pericolosa rissa verbale.
Legge mancino bentornato ,non mollare ,visto che indichi video interessanti puoi indicarli direttamente in modo che push e si apre LA pagina altrimenti non riesco
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