Verona.
Resterà in carcere fino al 13 giugno, quando si celebrerà il processo a suo carico, E.F., la 34enne di Bussolengo che domenica sera è stata tratto in arresto dagli agenti della questura per rapina aggravata, dopo aver cercato rubare della merce del Pam di via dei mutilati, a Verona, ed essersi scagliata contro il vigilante che l'aveva fermata.
Ad
aggravare la posizione della donna, che successivamente si era
scagliata anche contro i poliziotti, ci ha pensato anche la Legge
Mancino. L'addetto alla sorveglianza da lei maltrattato infatti è un
uomo di colore, a cui non sono stati risparmiati insulti di tipo
razziale. "Negro di m...a", "Torna nel tuo paese",
sono alcune delle espresioni che la ladra, con alle spalle alcuni
precedenti di polizia, ha rivolto all'uomo reo di averle impedito di
lasciare il supermercato con la refurtiva precedentemente nascosta.
Nell'occasione, a dare ulteriore "furia" alla 34enne ci ha pensato l'alcol: lei stessa infatti ha confessato alla polizia di aver bevuto parecchio prima del fatto, in seguito ad una lite con il proprio fidanzato.
La
contestazione della Legge Mancino, unita all'accusa di rapina
aggravata, ha passato la competenza del caso dal giudice monocratico a
quello collegiale, con l'udienza di convalida che si è tenuta martedì
mattina. Stante la richiesta dei termini a difesa, il processo si
celebrerà quindi a giugno, con la donna che ne attenderà l'inizio nel
carcere di Montorio.
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