Nel giorno in cui la Casta si arrocca in trincea a difesa dei propri
privilegi (vedi no ai referendum di civiltà e giustizia firmati da 580mila persone), la Procura di Roma e il PM Luca Tescaroli incassano una sconfitta nel cosiddetto Processo Militia.
Apologia di fascismo per Schiavulli (1 anno e 4 mesi) e Boccacci (1 anno) e violazione Legge Mancino per Gambetti (1anno e 1/2), Ricotta (1 anno e 1/2), De Simone (10 mesi), Moda (8 mesi).
Assolto Pieristé.
Riconosciuti i soliti risarcimenti per 7128€ alla comunità ebraica e 10.000€ al ministero degli Interni.
Non riconosciuta l'associazione per delinquere.
Il PM Luca Tescaroli, presente in aula, aveva chiesto pene per 33 anni e 2 mesi complessivi:
http://mauriziodangelo.blogspot.it/2014/12/processo-militia-richieste-condanne-33.html
Ha ottenuti solo 6 anni e 10 mesi. E i ringraziamenti della comunità ebraica di Roma:
http://www.romaebraica.it/condannati-gli-esponenti-di-militia-il-risarcimento-devoluto-al-reparto-oncologia-del-gemelli/
7 anni. Per degli striscioni.
Nella stessa giornata, in altre Procure, un delinquente africano che ha ammazzato 3 persone a picconate ha ottenuto una condanna a 20 anni. In un'altra città un delinquente italiano che ha ammazzato 2 persone si è preso l'ergastolo.
Questa la giustizia in Italia al 20 gennaio 2015.
Precedenti articoli sulla vicenda:
http://mauriziodangelo.blogspot.it/2014/12/processo-militia-richieste-condanne-33.html
La Legge Mancino è anticostituzionale perché in contrasto con l’art. 21 della Costituzione che garantisce libertà di espressione ai cittadini. Nel 1974, negli anni del terrorismo comunista, la Corte Costituzionale dichiarò illegittimo l’art. 415 del Codice penale nella parte in cui prevedeva come reato l’istigazione all’odio tra le classi sociali. La motivazione in quel caso era proprio l’art. 21 della Costituzione: due pesi, due misure…
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